Istituto per la ricerca sociale

NEWSLETTER n. 33 - Ottobre 2020

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TORNARE ALLA NORMALITÀ O CAMBIARE?

di Daniela Oliva
Ormai sono passati vari mesi da quando l’emergenza sanitaria si è imposta all’attenzione mondiale stravolgendo un po' tutto. In questi mesi sono state dette molte cose, si è scritto molto, tanti hanno preso posizione. Anche IRS ha fatto sentire la sua voce ospitando articoli su Welforum, su questa stessa Newsletter. Il leitmotiv di fondo, a prescindere dalle specifiche posizioni assunte, mi pare abbastanza comune e condiviso dai più: “il COVID” ha cambiato le nostre vite, nulla tornerà come prima, durante l’emergenza abbiamo sperimentato nuovi modi di vivere e lavorare, proseguiamo in questo cambiamento (approfittiamone per cambiare) perché l’emergenza durerà a lungo e, comunque, altre ce ne saranno.

A prescindere da come evolverà la situazione, c’è qualcosa, in questo ragionamento “lineare” e in questa retorica dicotomica “non si può tornare alla normalità/bisogna cambiare” che non pare pienamente convincente e sul quale ci piacerebbe aprire una riflessione adesso che, a prescindere da come evolverà la situazione, è passato abbastanza tempo e abbiamo tutti un animo meno condizionato dalle emozioni.
“Il COVID” ha cambiato le nostre vite”: non c’è dubbio che in questi mesi è successo proprio questo. Inutile fare esemplificazioni: direi che abbiamo tutti presente di cosa stiamo parlando.
“Nulla tornerà come prima”: ecco, già su questo formulerei, oggi, un giudizio meno drastico. Ovvio che tutto quello che succede ci cambia, un po' di più o un po' di meno, o molto, a seconda della natura, ma anche dell’intenzionalità degli eventi che accadono. Quando succede qualcosa che non abbiamo voluto e/o non abbiamo previsto, dobbiamo reagire e adattarci in modo da poter proseguire e continuare la strada, pur nelle nuove modalità e nel nuovo contesto che si è venuto a creare. Si chiama resilienza.
Oppure possiamo approfittarne per introdurre quei cambiamenti che non abbiamo avuto tempo o modo, per mille ragioni, di fare. Ma il cambiamento, come ci insegna l’esperienza, non è di per sé “buono”. Può esserlo se nasce da processi di crescita, voluti, meditati, orientati. Difficilmente si diventa migliori se ti cade un mattone in testa. E, in genere, se ti cade un mattone in testa non è che la prima reazione che hai è quella di decidere che devi diventare migliore. E, tendenzialmente, non avrei dubbi a classificare questa emergenza sanitaria come il classico “mattone in testa”, non previsto, tantomeno voluto. Uso questa metafora, e non quella “guerresca” che ci ha accompagnato in questi mesi (guerra, nemico, lotta, eroi…..) perché alle guerre ci si arriva con processi che maturano strada facendo, più o meno intenzionalmente voluti, ma sufficientemente meditati e orientati. La scelta di quale narrazione adottare non è estetica, ma condiziona pesantemente la lettura di quanto è successo/succede e, dunque, le possibili soluzioni ai problemi.
E ora parliamo dei problemi. Pare che “il COVID” li abbia spazzolati via tutti mettendone sul tavolo degli altri. Ancora una volta, se si riuscisse a ricordare che le emergenze sono, per natura, temporanee, e non si costruisce sulla base delle emergenze, sarebbe evidente che i problemi che c’erano prima sono rimasti. Semmai aggravati. E ne sono arrivati altri. Il fatto di essere arrivati per ultimi non li rende degni di maggiore attenzione, direi. Semmai, l’emergenza sanitaria ha messo a nudo una serie di problematiche e di criticità, sia trasversali alle policy, sia specifiche, di cui erano note l’esistenza, ma non le dimensioni (quanto ampie) e non la profondità (quanto radicate). Ad esempio, l’emergenza, così come molte delle soluzioni adottate per contrastarla, hanno acuito lo stato di disuguaglianza sociale, economica e culturale. Disuguaglianza tra le persone che vivono in un territorio piuttosto che in un altro, tra le generazioni, i generi, le classi sociali, le professioni, e via dicendo. Ci siamo scoperti molto più “disuguali” di quello che pensavamo. Alcune conquiste che davamo per superate e scontate si sono rivelate tutt’altro che consolidate, se non effimere.
Dunque, il punto di interesse non è decidere se “nulla sarà come prima” (modello di adattamento passivo), se “tutto dovrà tornare come prima” (modello di posizionamento attivo), oppure se “dobbiamo approfittarne per costruire un altro mondo” (modello di ottimismo attivo). Il punto è: qual è il “danno” che più ci ha colpito e dal quale ripartire?
Ecco, ci piacerebbe cominciare un percorso di riflessione e di appuntamenti che partano da una lettura del “danno” provocato dall’emergenza in ognuna delle policy che coinvolgono la nostra vita (istruzione, lavoro, pari opportunità di genere….). Che cosa è stato “danneggiato” di quello che ci piaceva, che volevamo, che aveva per tutti noi un senso? come possiamo ripararlo? Oppure quello che è stato danneggiato, che si è perso, non ci piaceva più, non lo trovavamo così convincente e, dunque, abbiamo finalmente l’occasione per cambiarlo? Perché è importante uscire dalla retorica binaria del “torniamo alla normalità/cambiamo tutto” per partire da una semplice riflessione che, policy per policy, faccia il punto su come vorremmo che le cose andassero, se la pandemia ci ha mostrato punti di forza e/o punti di criticità che prima non vedevamo o non vedevamo in tutta la loro complessità e se, dunque, possiamo adottare soluzioni in grado di rinforzare quello che ci piace e indebolire/eliminare quello che non ci va bene. Un esempio per tutti: l’emergenza sanitaria ha mostrato una forte debolezza delle politiche di pari opportunità di genere. Le donne sono state più “danneggiate” degli uomini in tutti i campi, da quello lavorativo a quello dell’integrità fisica nelle mura domestiche. Eppure il percorso di crescita che si stava facendo, il modello a tendere di pari opportunità di genere sul quale si sta lavorando da anni, anche con importanti risorse comunitarie, non vorremmo metterlo in discussione. Ecco un esempio di policy in cui “tornare a come eravamo prima” significa solo riprendere un camminino interrotto. Ma con una grande differenza rispetto “al prima”. Perché abbiamo capito che i progressi fatti hanno gambe deboli e radici poco profonde e, pertanto, dobbiamo trovare altri modi per arrivare ai risultati desiderati. Ma su questo torneremo nelle prossime puntate.

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Enterprise Training Strategies to Manage Skill Needs

IRS ha ricevuto dall’OCSE - Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico l’incarico di svolgere uno studio, cofinanziato dalla Unione Europea, dal titolo “Enterprise Training Strategies to Manage Skill Needs”. Lo studio mira a integrare le indagini quantitative già esistenti sulla formazione dei dipendenti raccogliendo dati ed informazioni relativi ad un campione di 20 imprese per Paese, in cinque Paesi OCSE (Austria, Estonia, Francia, Irlanda e Italia).
In particolare, lo studio analizzerà:
- Che tipo di formazione offrono le imprese, come lo fanno e come ne traggono vantaggio. Verranno inoltre esaminati i motivi della scarsa offerta di formazione. Particolare attenzione sarà dedicata ai processi decisionali riguardanti la pianificazione delle competenze e l'offerta di formazione.
- Come il contesto economico, le caratteristiche dell'impresa e le pratiche di gestione influenzano se, perché, come e quale formazione viene fornita e a chi.
- Come le imprese creano opportunità per l'apprendimento informale.
Per saperne di più potete rivolgervi a Flavia Pesce.

ESPON EMPLOY – Repubblica Slovacca

ESPON ha incaricato IRS di realizzare un caso di studio nazionale per la Repubblica Slovacca come spin off dello studio EMPLOY. Il caso di studio sarà di supporto alla preparazione di un documento strategico per la crescita dell'occupazione nella Repubblica Slovacca.
La ricerca EMPLOY ha esplorato i modelli geografici e le dinamiche della creazione di nuova occupazione associata all'economia della conoscenza nelle regioni europee al fine di scomporre i fattori politici chiave, le tendenze e le dotazioni territoriali che guidano la creazione di nuova occupazione.
In particolare, con la pandemia Covid-19, le infrastrutture e i servizi digitali stanno giocando (e giocheranno) un ruolo cruciale. L'uso delle tecnologie digitali per il lavoro a distanza, l'apprendimento a distanza e la fornitura di servizi è notevolmente aumentato e queste tendenze avranno un impatto a lungo termine sulle condizioni socio-economiche, occupazionali e territoriali degli Stati membri dell'UE, fornendo nuove opportunità, ma anche aumentando le disuguaglianze socio-economiche e territoriali.
Per saperne di più potete rivolgervi a Manuela Samek Lodovici.

Prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne – Regione Lombardia

Un nuovo servizio di assistenza tecnico-scientifica e supporto specialistico di durata semestrale (maggio – novembre 2020) è stato affidato “per la chiusura delle attività previste dalla programmazione 2017/2019 e per l’analisi degli esiti e l’avvio della programmazione 2020 in tema di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne”. Nell’ambito del servizio, in continuità con quanto realizzato nel precedente incarico di assistenza tecnica scientifica, IRS fornisce supporto e accompagnamento all’Amministrazione  per rafforzare la capacità di intervento e la programmazione 2020, alla luce del monitoraggio e della valutazione degli esiti delle attività realizzate nel precedente biennio e degli obiettivi regionali.
Per saperne di più potete rivolgervi a Daniela Loi.
 

Scuola IRS per il Sociale

La Scuola Irs per il Sociale propone:
- Corso in presenza “Tu chiamale se vuoi emozioni”: due giorni (lunedì 19 ottobre e martedì 3 novembre) per conoscere i concetti fondamentali dell’analisi Transazionale e acquisire gli strumenti utili a sviluppare conoscenza di sé, consapevolezza del ruolo che hanno le emozioni nella relazione d’aiuto e nei processi di lavoro nelle organizzazioni, e consapevolezza della dimensione empatica ed emotiva dei processi di lavoro.
- In questo periodo di ripartenza, chi se lo fosse perso può ancora vedere la registrazione del webinar “Accoglienza, sicurezza e protezione per ripensare i servizi alla persona” del 25 maggio scorso. Prendendo spunto dall'esperienza sul campo di Emergency, una riflessione su alcuni elementi a cui stare attenti nella riorganizzazione di servizi, non solo dal punto di vista sanitario. 
Per saperne di più potete rivolgervi a Federica Picozzi.

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Tavoli di coprogettazione nell’ambito del Piano Pluriennale 2020-2022 di Fondazione Carisap – Ascoli Piceno

Hanno preso il via i due Tavoli di lavoro dedicati all’Assistenza domiciliare per malati oncologici e terminali (con il coinvolgimento di Associazione IOM Ascoli Piceno, la Cooperativa sociale GEA, l’Associazione AIL Ascoli Piceno e l’Associazione Bianco Airone Pazienti Onlus) e alla costituzione di una Accademia della formazione e del lavoro per persone con disabilità (Cooperativa sociale Artemista, l’Associazione Casa di Asterione, la Cooperativa sociale Primavera, la Cooperativa sociale Centimetro Zero, la Cooperativa sociale Pa.Ge.F.Ha).
IRS fornisce un supporto metodologico a Fondazione Carisap per la conduzione dei tavoli. L’Università Politecnica delle Marche collabora inoltre con un team di giovani assegnisti di ricerca che si occuperanno della fase di valutazione di tutte le progettualità.
Per saperne di più potete rivolgervi a Ugo De Ambrogio.

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Servizio di costruzione di un modello di valutazione d’impatto da sperimentare sui Piani formativi finanziati con l’Avviso 40

Fon.Coop, Fondo interprofessionale nazionale per la formazione continua nelle imprese cooperative, ha affidato ad IRS la realizzazione di una attività di valutazione dei Piani formativi finanziati con l’Avviso 40 del 30/10/2017 “Strategie formative per l’occupazione”, finalizzato a supportare la crescita e la competitività delle imprese attraverso la sperimentazione di piani formativi complessi integrati. L’innovatività dell’Avviso 40 consiste nel prevedere una progettazione dei Piani in due fasi distinte, ma strettamente integrate: una fase 1 di ricerca e analisi del fabbisogno e una fase 2 formativa.
IRS sta realizzando il servizio di valutazione finalizzato a esprimere un giudizio in merito all’efficacia e all’impatto delle azioni finanziate, nonché a sostenere l’apprendimento istituzionale nella logica di una successiva programmazione.
Per saperne di più potete rivolgervi a Daniela Oliva.

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Incontro sull’andamento delle attività valutative nell’ambito del Piano di Valutazione del PON Metro - Asse 3

Si è tenuto giovedì 3 settembre, in videoconferenza, l’incontro di condivisione e confronto sull’andamento delle attività valutative svolte e in corso nell’ambito del Piano di Valutazione del PON Metro, organizzato dall’Autorità di Gestione del Fondo, a cui hanno partecipato le 14 Città Metropolitane interessate (Torino, Genova, Milano, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina e Palermo).

Nel corso dell’incontro sono stati presentati i primi risultati delle indagini svolte dal valutatore indipendente (IRS & PTSClas) relativi agli interventi dell’Asse 3 - Servizi per l’inclusione sociale, ed i prossimi step volti a valutare il processo di attuazione degli interventi realizzati a valere sul PON Città metropolitane da parte dei 14 Organismi Intermedi con la finalità ultima di migliorare la qualità della progettazione e l’esecuzione dell’Asse 3 del Programma.
Per saperne di più potete rivolgervi a Daniela Oliva e Daria Broglio.

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Il fenomeno degli Older Workes. Risultati di una ricerca-azione e proposte di co-progettazione

Segnaliamo la pubblicazione del libro "Il fenomeno degli Older Workes. Risultati di una ricerca-azione e proposte di co-progettazione", edito da FrancoAngeli, disponibile in formato cartaceo e in formato open access, con i contributi, tra gli altri, di Daniela Oliva, Manuela Samek  Lodovici, Daria Broglio e Nicola Orlando dell’IRS.
Il libro nasce dall’esigenza di alcuni attori istituzionali del Trentino, rappresentanti datoriali, forze sindacali ed operatori del mondo del lavoro, che hanno cercato di mettere a fuoco il fenomeno degli older workers. Il fenomeno dell’invecchiamento dei lavoratori e delle lavoratrici è reso particolarmente problematico dalle condizioni di mercato successive alla crisi del 2008. Il libro cerca di ribadire l’urgenza di inserire nell’agenda politica la questione dei lavoratori e delle lavoratrici che invecchiano senza più il consenso inclusivo delle imprese negli anni precrisi.
Per saperne di più potete rivolgervi a Daniela Oliva.

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L’azione dei movimenti delle donne e delle istituzioni internazionali nelle politiche di contrasto alla violenza di genere in Europa

E’ stato recentemente pubblicato da FrancoAngeli l’articolo “L’azione dei movimenti delle donne e delle istituzioni internazionali nelle politiche di contrasto alla violenza di genere in Europa” di Daniela Loi, Manuela Samek Lodovici e Marta Pietrobelli, all’interno del numero monografico su “Violenza di genere: l’agency femminile in linee di intervento e buone pratiche”  della rivista  "SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI" 3/2019, pp. 49-64.
L’articolo analizza l’evoluzione delle politiche di contrasto alla violenza di genere, a partire dalla sua definizione ad inizio anni novanta. Lo studio sottolinea il ruolo dei movimenti delle donne e delle istituzioni internazionali nell’influenzare l’approccio e l’evoluzione recente delle politiche di prevenzione e contrasto nei paesi europei, mettendone in luce aspetti positivi e criticità.
Per saperne di più potete rivolgervi a Daniela Loi.

Welforum.it – Osservatorio nazionale sulle politiche sociali

Welforum.it, progetto portato avanti da ARS in collaborazione con IRS, ha ripreso la sua attività online dopo una breve pausa estiva. Oltre ai numerosi articoli pubblicati quotidianamente, segnaliamo le ultime raccolte curate dall’IRS nell’ambito del Punto di Welforum:
Un nuovo paradigma per i servizi sanitari
La cittadinanza dal punto di vista statistico, normativo e sociale
Decreto Rilancio e welfare
Welforum.it è un sito ad accesso libero che propone con continuità commenti e approfondimenti sui principali temi di confronto sulle politiche sociali, con informazioni, segnalazioni, articoli, interviste, dossier e seminari tematici.
Per restare aggiornati sulle novità del sito è possibile iscriversi alla newsletter, o seguire le pagine Facebook, Twitter e Linkedin.
Per saperne di più potete rivolgervi a Francesca Susani

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#EURegionsWeekUniversity: Applying a gender lens to Cohesion Policy: What framework for equal opportunities?

In occasione della 18th European Week of Regions and Cities, Manuela Samek Lodovici presenterà il prossimo 14 ottobre i risultati della ricerca “Gender Dimension of the EU Cohesion Policy” realizzata da IRS per conto del Parlamento Europeo.
Per maggiori informazioni sull’evento clicca qui.
 

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